martedì 21 giugno 2011

Mappa Concettuale

La Stampa


 La stampa è un processo per la produzione di testi e immagini, tipicamente mediante l'impiego dell'inchiostro su carta e di una pressa per la stampa. Spesso viene svolto come processo industriale su larga scala ed è una parte essenziale dell'editoria. Tecnica inventata da Johann Gutenberg nel 1455, allora si eseguiva allineando i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta o di pergamena. L'innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri: fino ad allora veniva usata la tecnica della xilografia, in cui le matrici di stampa venivano ricavate da un unico pezzo di legno.

L'Inchiostro

 L'inchiostro è un preparato di consistenza variabile, da liquida a pastosa, costituito da soluzioni di coloranti o sospensioni di pigmenti in un fluido disperdente e lavorato con petrolio, e destinato ad essere applicato su carta o ad altri supporti adatti per mezzo della scrittura, della stampa o mediante l'uso di un timbro. Le differenze di impiego e di struttura li fanno dividere in due categorie: inchiostri per scrivere ed inchiostri per la stampa. Gli inchiostri per scrivere sono essenzialmente soluzioni acquose di prodotti coloranti, a cui vengono aggiunti altri prodotti atti a conferire loro le caratteristiche più idonee per l'impiego. Questo tipo di inchiostro deve dare una traccia nitida senza sbavature, sufficientemente intensa, deve essiccare rapidamente senza attraversare la carta, deve scorrere facilmente sulla penna (normale o stilografica), non deve formare grumi o depositi nei calamai o nei serbatoi delle penne e non deve corrodere i materiali con cui viene a contatto.

lunedì 20 giugno 2011

Il Libro


Un libro è un insieme di fogli stampati oppure manoscritti delle stesse dimensioni rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina. Il libro, usato per avere informazione o anche per divertimento, è ancora oggi lo "strumento principe del sapere". Il termine "libro" deriva dal latino "liber". Indicava quella sottile pellicola che rimane tra il legno dell'albero e la sua corteccia, usata per le prime forme di scrittura. Oltre che sul liber, si scriveva molto sulla pietra, ma anche sull'osso, sulle tavolette di cera o sul tessuto. Famose le tavolette di argilla usate dai Sumeri. Nel terzo millennio prima di Cristo, gli egizi iniziarono a usare il papiro. Presto questo supporto fu usato anche dagli antichi greci e dai romani. Si crede che sin dal II secolo prima di Cristo, nella città di Pergamo (in Asia minore) si usasse già la pergamena. La pergamena è tratta da pelli di capra, pecora o vitello. Dopo una lunga lavorazione, diventa più morbida del papiro e si può scrivere da entrambi i lati. L'invenzione della carta è tradizionalmente fissata al II secolo, ma probabilmente esisteva già prima. Arriva dai paesi mussulmani prima in Spagna, e poi nel XIII secolo anche in Italia. Costa molto meno, ma è anche molto più fragile dei supporti precedenti.

Riciclaggio della Carta


Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile, poiché la cellulosa che contiene può essere sottoposta a ripetuti utilizzi. Come il vetro, infatti, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. La raccolta differenziata della carta riguarda tutti i vari prodotti di carta. È da sottolineare inoltre che partendo dalla fibra del rifiuto cartaceo, detto carta da macero, circa il 95% viene trasformato in nuova carta, mentre a partire dal legno le percentuali di materia che diventa prodotto finito vanno dal 30 all’80%, a seconda del procedimento di macinatura adottato. Il macero comporta quindi grandi risparmi energetici e idrici rispetto alla produzione dal legno, in quanto nel riciclo non occorre separare la fibra dalla lignina e dalle altre sostanze incrostanti. Infine, la carta riciclata che non ha più la consistenza sufficiente per produrre altra carta, può essere ancora utilizzata come combustibile per produrre energia.

La Cellulosa


La carta è un materiale formato da milioni di fibre di cellulosa intrecciate tra loro e ad altre sostanze (collanti, coloranti e minerali). La cellulosa è il materiale che compone la membrana esterna dei vegetali. Si ricava dal legno (trasformato in pasta chimica e in pasta meccanica), da stracci (di cotone, canapa e altre fibre vegetali), dalla paglia (di mais, grano o alghe marine) e dalla carta da macero.
Il legno contiene circa il 50% di cellulosa, il problema è separarla dalla lignina.
Per produrre la pasta chimica il legno, privato della corteccia, viene ridotto in pezzetti detti chips e fatto bollire insieme ad opportune sostanze minerali in speciali bollitori detti autoclavi. Durante la cottura, dal legno si separa la lignina e rimane la cellulosa quasi pura. La cellulosa viene raffinata, lavata e sbiancata dopodiché è pronta per essere utilizzata nelle cartiere. La carta prodotta con cellulosa quasi pura è di ottima qualità, molto resistente e durevole nel tempo.
Per preparare la pasta meccanica, invece, i tronchetti di legno, privati della corteccia, vengono pressati contro una mola abrasiva rotante in mezzo all’acqua che li sfibra, li spappola e li rende quasi come la segatura. Si ottiene una poltiglia che viene poi raffinata e sbiancata. La carta ottenuta con la pasta meccanica è di qualità inferiore ed è molto usata, per esempio, per i quotidiani.

sabato 11 giugno 2011

Il Cilindro Olandese


Verso la metà del 600, in Olanda, inventarono una macchina utile nella produzione della carta per lavorare la materia prima, un cilindro costituito da lamelle trasversali che strofinandosi l’una con l’altra tagliavano e sminuzzavano i pezzi di stoffa. Tale sistema era di gran lunga più veloce ed efficiente rispetto alla pressa tradizionale che richiedeva una forza scaturita dall’energia dell’acqua di torrente, potenziale che in Olanda essendo un territorio pianeggiante non era disponibile in grande risorsa.

giovedì 9 giugno 2011

Il Torchio Tipografico

Il torchio tipografico è una macchina innovativa inventata da Johann Gutenberg insieme alla stampa a caratteri mobili. Si tratta di un meccanismo in grado di scrivere del testo su un foglio di carta appoggiandolo su di una matrice, ottenuta costruendo una forma per mezzo di caratteri mobili da stampa. Come tutti i macchinari il torchio tipografico subì un'evoluzione e dal primitivo ingombrante macchinario di legno di epoca pre-industriale si giunse a sistemi più piccoli ma considerevolmente più robusti tutti in metallo del periodo della rivoluzione industriale. Benché esistano numerosissime testimonianze di questi macchinari, essi sono generalmente in disuso per la scarsa produttività rispetto ai macchinari moderni.